Definizioni

Continenza urinaria: acquisizione del controllo vescicale, ovvero della capacità di posporre la minzione (fino a che non si realizzano le condizioni adatte). Dipende dalla coordinazione tra il muscolo detrusore vescicale e lo sfintere uretrale. Quella diurna è solitamente raggiunta attorno ai 3-4 anni di vita, quella notturna successivamente (fino ai 5-7 anni di vita), ma presenta un’ampia variabilità; solitamente segue l’acquisizione della continenza fecale. Si accompagna alla riduzione della frequenza minzionale (che passa dalle 12 minzioni/die del lattante alle 4-7 minzioni/die) e all’aumento della capacità vescicale (Capacità Vescicale Attesa dai 2 ai 16 anni: pari a (età in anni +2) x 30 in mL).
Disfunzione vescicale: termine generale per descrivere le anomalie del riempimento e/o dello svuotamento vescicale.

SINTOMI DI DISFUNZIONE VESCICALE: si applicano (ove non diversamente specificato) ai bambini con almeno 5 anni di età [1].
Incontinenza urinaria: perdita incontrollata di urine; può essere continua o intermittente; all’interno della forma intermittente inoltre si differenziano incontinenza urinaria diurna ed enuresi (incontinenza urinaria notturna)

  • Enuresi: episodi di incontinenza urinaria che si verificano durante il sonno notturno, in bambino di età ≥5 anni. Si distingue fra forma primaria e secondaria, e fra forma monosintomatica e non monosintomatica.
  • Enuresi primaria: non è mai stata raggiunta la continenza urinaria notturna per un periodo di almeno 6 mesi consecutivi.
  • Enuresi secondaria: in bambini che sviluppano enuresi dopo un periodo asciutto di almeno 6 mesi consecutivi.
  • Enuresi monosintomatica: enuresi in assenza di sintomi (o storia) di disfunzione vescicale diurni. Solitamente perdita di un’unica minzione per notte.
  • Enuresi non monosintomatica: compresenza di sintomi di disfunzione vescicale diurni. Perdita di anche più di una minzione per notte.

Alterata frequenza minzionale diurna: ridotta (≤3 minzioni) o aumentata (≥8 minzioni) frequenza minzionale nelle ore di veglia; fino alla pollachiuria (minzioni frequenti e poco produttive).
Urgenza minzionale: improvviso ed inatteso bisogno di urinare.
Nicturia: necessità di svegliarsi di notte per urinare.
Ritardato inizio della minzione: difficoltà nell’iniziare la minzione o necessità di una considerevole quantità di tempo per iniziare la minzione.
Minzione da sforzo: utilizzo del torchio addominale (manovra di Valsalva) per facilitare l’inizio o il proseguimento dello svuotamento vescicale (indipendentemente dall’età).
Getto debole: mitto debole (indipendentemente dall’età)
Getto intermittente: mitto frazionato in più getti discreti invece che con un flusso continuo (fisiologico fino ai 3 anni di età).
Disuria/ stranguria: bruciore o disconfort/dolore durante la minzione localizzato a livello sovrapubico o ai genitali.
Senso di incompleto svuotamento vescicale post-minzionale.
Sgocciolamento post-minzionale: perdita involontaria di modeste quantità di urina subito dopo aver completato la minzione.
Manovre di sostegno del perineo: strategie comportamentali messe in atto dal bambino per posporre la minzione o per contrastare le contrazioni detrusoriali (postura in punta di piedi, accovacciata con mano o calcagni che premono sul perineo, a gambe incrociate).